martedì 14 maggio 2013

Abitudini italiche

Allora, vediamo se ho capito il meccanismo. Dal momento che sono uscito dal liceo scientifico con un bell'otto in italiano, è impossibile mi si possa contestare qualsivoglia errore di scrittura. Lo esigo! Se un consesso di professori liceali, tutti dotati di adeguato titolo di studio e in ciò incaricati ufficialmente dal Ministero della Pubblica Istruzione, hanno stabilito che la mia conoscenza della lingua italiana sia (generalmente parlando) da otto, non tollero critiche da nessuno.
Questo in analogia a quanto dichiarato da Berlusconi e dal suo coro greco in occasione di ogni passaggio giudiziario delicato. Siccome lui è stato votato da milioni (qualcuno vorrebbe dire miliardi e si capisce che si trattiene a stento... prendete Gasparri per esempio) di italiani, tutti nel pieno delle proprie facoltà mentali, non può essere giudicato in un processo. Eh no, perché qualora anche fosse riconosciuto colpevole per via giudiziaria, gli italiani dimostrerebbero, con il loro voto, di apprezzare i colpevoli di reati: in virtù di questo ragionamento, il voto di una minoranza del popolo italiano lo scagionerebbe da qualsiasi accusa. Allo stesso modo, quegli allora gloriosi professori avrebbero sancito la mia sempiterna capacità d'utilizzo della lingua italiana, a dispetto di qualsiasi involontario scivolone.

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